COME GESTIRE LA LIQUIDITÀ AZIENDALE IN ECCESSO?

La gestione della liquidità aziendale è un tema chiave per le imprese di oggi che vogliono guardare al futuro con fiducia. Inflazione, costi di gestione, tassi negativi, mercati fluttuanti e legislazioni in cambiamento possono costituire una minaccia per il capitale. Investire diventa la via per crescere. Ma come?

La gestione della liquidità aziendale

L’incertezza dei mercati e l’impatto economico dei tassi negativi costringe molte PMI a rivedere le modalità di utilizzo e gestione della liquidità aziendale.

Avere accesso alla liquidità ogni volta che ce n’è bisogno è indubbiamente un valore immenso per l’impresa, ma allo stesso tempo avere una liquidità aziendale in eccesso inutilizzata può essere controproducente per il suo benessere e la crescita del business. Avere del denaro fermo genera costi e in questa condizione di staticità il capitale subisce l’impatto dei tassi negativi.

Esistono però formule di investimento per le liquidità in eccesso che mettono a rendita il capitale con piani di investimento a breve, medio e lungo termine. Banche e Assicurazioni offrono conti deposito aziendali e soluzioni di investimento di liquidità dedicate.

Prima di affidarsi all’una o all’altra occorre avere ben chiaro:

1. COS’É LA LIQUIDITÀ AZIENDALE
2. COME INVESTIRE LA LIQUIDITÀ AZIENDALE
3. QUANTO INVESTIRE DELLA LIQUIDITÀ AZIENDALE

Solo così il tema della Gestione della Liquidità aziendale sarà per le imprese un terreno fertile e propizio.

Cos’è la liquidità aziendale?

Prima di addentrarci in possibili soluzioni è bene identificare il tema della questione: cos’è la liquidità aziendale?

Per definizione, la liquidità aziendale è la disponibilità di mezzi di pagamento a brevissimo termine, nell’accezione più restrittiva, è sinonimo di moneta, di disponibilità immediata di denaro contante (cassa, conto corrente banca/postale…), ciò che è disponibile immediatamente e/o di diverse altre forme di Titoli di Pagamento (nominali o al portatore), equivalenti, ma comunque monetizzabili immediatamente.

Entrando più nello specifico possiamo anche fare un ulteriore approfondimento andando ad analizzare gli indici di bilancio e distinguere in:

– Indice di liquidità immediata, ovvero il rapporto tra le attività disponibili (denaro in cassa e in banca, titoli a breve scadenza, crediti in scadenza a breve) e i debiti a breve termine (RID in scadenza, assegni, spese correnti e sistematiche).

– Indice di liquidità totale, ovvero il rapporto tra le attività disponibili + le attività realizzabili (materie prime, merci, scorte, servizi in erogazione che, nel breve periodo, possono essere convertite in denaro) in rapporto, appunto, ai debiti a breve termine. In questo rapporto, definito il più importante nella valutazione della liquidità aziendale, il risultato ottimale è pari almeno a 2 (due) ovvero quando l’attivo disponibile e realizzabile sia almeno il doppio dei debiti a breve termine. In questo caso un’azienda si può definire, appunto “liquida”.

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Soluzioni per gestire la liquidità aziendale. Le nostre proposte.

Oggi, grazie all’innovazione digitale e a commercialisti preparati, è possibile facilmente calcolare questi indici di liquidità aziendale e quindi individuare gli scenari possibili.

Le nostre soluzioni per la gestione della liquidità aziendale rispondono alle necessità della tesoreria delle aziende, consentendo di gestire in maniera efficace la liquidità in eccesso nel medio/lungo termine e di ottenere il rendimento migliore data la natura e la disponibilità nel tempo delle somme in giacenza.

La nostra offerta si articola dai prodotti più legati alle transazioni di incasso e pagamento, passando ai migliori prodotti di investimento assicurativo sul mercato.

Cosa chiedersi per gestire la liquidità aziendale

Solo un’analisi delle esigenze aziendali potrà dare le indicazioni per una buona gestione del denaro disponibile in azienda.

Per costruire un progetto di investimento della liquidità aziendale occorre prima verificare tre fattori:

Tempo: anzitutto devono poi verificare eventuali indebitamenti, mutui, prestiti, modalità e tempistica dei prelevamenti, previdenza…: il tempo in cui il capitale sarà investito senza essere prelevato e quindi escluso da ogni forma di utilizzo aziendale è importante per definire un piano di investimento. Come avviene per i privati, più lungo è il tempo dell’investimento maggiori saranno i guadagni. Generalmente si prevedono piani di investimento in base a periodo di tempo: breve termine (3 anni), medio termine (3/5 anni), lungo termine (5/10 anni).

Capitale: Successivamente è bene identificare quanta di quella liquidità disponibile è bene mantenere in azienda (o su un conto corrente libero) e averla subito disponibile e quante invece rappresenta un surplus da investire.

Propensione al rischio del titolare o dei soci aziendali: se è vero che chi investe nutre fiducia nello strumento, può essere che senta la necessità di avere “una via di fuga” dal vincolo sottoscritto; proprio in funzione della sua tranquillità è bene sapere che esistono delle possibilità di investimento non vincolate che andremo a definire in fase di progettazione della strategia aziendale.

Qual è il capitale minimo che un’azienda dovrebbe investire?

Il capitale minimo che un’azienda dovrebbe investire è rappresentato dalla liquidità in eccesso che non è necessaria nell’immediato, considerando sia le spese ordinarie che straordinarie. Il momento giusto dipende anche dalla maturità dell’azienda e dai flussi di cassa, se sono stabili nel tempo l’investimento della liquidità in eccesso non sarà necessario per la normale attività dell’azienda.

I vantaggi di affidarsi a un broker per investire la liquidità aziendale è la soluzione migliore. Scoprili tutti.

In questo periodo storico di tassi negativi, molte banche hanno deciso di applicare dei costi o commissioni sui conti correnti con troppa liquidità incentivando così agli investimenti o alle soluzioni proposte dalle stesse. Molte di queste soluzioni spesso sono inefficienti e molto costose volte solo a rimpolpare i bilanci delle banche con interessi e commissioni anche sulla vendita di determinati prodotti.

Affidarsi a delle soluzioni assicurative può essere un’alternativa, è bene però scegliere il partner adatto. Noi di Capitale Garantito puntiamo alla trasparenza, all’ampia personalizzazione ed alla semplicità, offrendo delle soluzioni a costi sotto la media del mercato con garanzie del capitale investito selezionate tra i migliori partner assicurativi a livello europeo ed internazionale.

Naturalmente l’investimento assicurativo offre dei vantaggi alle aziende, tra cui:

  • La semplificazione contabile, con la polizza sarà necessario indicare solamente un dato nel bilancio della società senza rischi di errore (il valore o NAV al 31.12)
  • Copertura del rischio in caso morte del Key Man
  • Regime fiscale semplificato, assoggettamento ad imposta di bollo con cap a 14.000 per anno, nessun assoggettamento ad imposta sostitutiva.

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*La consulenza è gratuita e senza impegno.

*Le informazioni riportate non costituiscono contratto e non impegnano il broker o l’assicuratore per il quale valgono le condizioni contrattuali sottoscritte tra le parti. Leggere attentamente il set informativo di polizza prima della sottoscrizione.

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